https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2657550981008395&set=a.1001927373237439&type=3&theater
Saint LUC, natif de Taormina en Sicile, ascète sur les pentes de l'Etna, à Constantinople et à Corinthe (vers 820)
http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=4002:06-11-memoria-di-san-luca-di-taormina&catid=193:novembre&lang=it
• 6 novembre • Memoria del nostro Padre LUCA, morto in pace.
Il benemerito Luca era originario della città di Taormina in Sicilia. Fin dall’infanzia aveva l’attitudine di frequentare assiduamente la casa di Dio, non solo per ascoltare le parole ispirate ma anche per metterle in applicazione. Arrivato all’età di diciotto anni, i suoi genitori vollero sposarlo ma lui il cui cuore era preso dall’amore per Dio e della verginità, fuggì di notte e si rifugiò in un antro inaccessibile della montagna. Egli visse là, in mezzo a bestie selvagge senza prendere alcun nutrimento, per quaranta giorni poi fu giudicato degno della visione di un angelo di Dio che gli indicò quale doveva essere la sua strada. Egli scese dalle montagne e andò in un monasteri dei dintorni, dove ricevette il santo abito angelico. Da allora si dedicò a numerose austerità: per diciotto mesi non mangiò che una volta ogni tre o quattro giorni e prese solo un po’ di pane e acqua, rifiutando ogni altra consolazione al suo corpo mortale. Da questo monastero partì in compagnia di un altro monaco, per le implacabili solitudini dell’Etna e avendo come unico nutrimento solo le erbe che poteva trovare, lassù sulla montagna desolata. Egli accordava solo qualche breve istante al sonno, portava lo stesso abito qualunque fosse il tempo e camminava a piedi nudi. Si era dotato per regola di non uscire dalla sua cella prima di aver finito la recita integrale del salterio. Quando lo aveva completato, leggeva la terza ora, poi si dedicava al suo lavoro manuale fino alla sesta ora ed era solo dopo la sesta ora che si concedeva di prendere il suo magro nutrimento unito alle preghiere appropriate. Poi continuava così il suo programma, santificando il giorno e la notte con la preghiera continua. È per questi combattimenti che fu gratificato da Dio con meravigliosi doni della Grazia. Dio gli aveva dato una tale partecipazione al suo Santo Spirito che egli penetrava i più oscuri passaggi della Sacra Scrittura e poteva spiegarli; tanto che alcuni dicevano di lui con stupore:<< Come conosci le lettere senza aver ricevuto istruzione? >> (In 7,15). Chi, inoltre, avrebbe potuto descrivere la sua umiltà senza fine, il suo amore profondo per tutti gli uomini ed i tesori del suo discernimento?
Dopo una rivelazione, partì per installarsi in un luogo più inaccessibile e prese sotto la sua direzione spirituale dodici discepoli. Per i bisogni della sua comunità fece un viaggio a Bisanzio, nel corso del quale visitò i differenti monasteri della capitale e fece visita ai padri spirituali che vi si trovavano. Al ritorno discese fino a Corinto e si stabilì in un piccolo villaggio dove, sette mesi più tardi, rimise in pace la sua anima a Dio, all’età di quaranta anni. I miracoli abbondarono sui luoghi, immediatamente dopo il riposo del santo ed un liquido profumato (myron) calò dalla sua tomba.
Saint LUC, natif de Taormina en Sicile, ascète sur les pentes de l'Etna, à Constantinople et à Corinthe (vers 820)
http://www.ortodossia.it/w/index.php?option=com_content&view=article&id=4002:06-11-memoria-di-san-luca-di-taormina&catid=193:novembre&lang=it
• 6 novembre • Memoria del nostro Padre LUCA, morto in pace.
Il benemerito Luca era originario della città di Taormina in Sicilia. Fin dall’infanzia aveva l’attitudine di frequentare assiduamente la casa di Dio, non solo per ascoltare le parole ispirate ma anche per metterle in applicazione. Arrivato all’età di diciotto anni, i suoi genitori vollero sposarlo ma lui il cui cuore era preso dall’amore per Dio e della verginità, fuggì di notte e si rifugiò in un antro inaccessibile della montagna. Egli visse là, in mezzo a bestie selvagge senza prendere alcun nutrimento, per quaranta giorni poi fu giudicato degno della visione di un angelo di Dio che gli indicò quale doveva essere la sua strada. Egli scese dalle montagne e andò in un monasteri dei dintorni, dove ricevette il santo abito angelico. Da allora si dedicò a numerose austerità: per diciotto mesi non mangiò che una volta ogni tre o quattro giorni e prese solo un po’ di pane e acqua, rifiutando ogni altra consolazione al suo corpo mortale. Da questo monastero partì in compagnia di un altro monaco, per le implacabili solitudini dell’Etna e avendo come unico nutrimento solo le erbe che poteva trovare, lassù sulla montagna desolata. Egli accordava solo qualche breve istante al sonno, portava lo stesso abito qualunque fosse il tempo e camminava a piedi nudi. Si era dotato per regola di non uscire dalla sua cella prima di aver finito la recita integrale del salterio. Quando lo aveva completato, leggeva la terza ora, poi si dedicava al suo lavoro manuale fino alla sesta ora ed era solo dopo la sesta ora che si concedeva di prendere il suo magro nutrimento unito alle preghiere appropriate. Poi continuava così il suo programma, santificando il giorno e la notte con la preghiera continua. È per questi combattimenti che fu gratificato da Dio con meravigliosi doni della Grazia. Dio gli aveva dato una tale partecipazione al suo Santo Spirito che egli penetrava i più oscuri passaggi della Sacra Scrittura e poteva spiegarli; tanto che alcuni dicevano di lui con stupore:<< Come conosci le lettere senza aver ricevuto istruzione? >> (In 7,15). Chi, inoltre, avrebbe potuto descrivere la sua umiltà senza fine, il suo amore profondo per tutti gli uomini ed i tesori del suo discernimento?
Dopo una rivelazione, partì per installarsi in un luogo più inaccessibile e prese sotto la sua direzione spirituale dodici discepoli. Per i bisogni della sua comunità fece un viaggio a Bisanzio, nel corso del quale visitò i differenti monasteri della capitale e fece visita ai padri spirituali che vi si trovavano. Al ritorno discese fino a Corinto e si stabilì in un piccolo villaggio dove, sette mesi più tardi, rimise in pace la sua anima a Dio, all’età di quaranta anni. I miracoli abbondarono sui luoghi, immediatamente dopo il riposo del santo ed un liquido profumato (myron) calò dalla sua tomba.
Saint Luke of Sicily was a native of the Sicilian city of Tauromenium.
In his youth he left his parents and fiancée and went into the wilderness,
where he spent many years in fasting and prayer.
He lived the ascetic life at Mount Aetna.
Towards the end of his life St Luke,
because of a revelation to him, founded a monastery.
In order to become familiar with the rule
and life of other monasteries,
he visited many other cities. He died at Corinth in 820.
Santo
Luca nato a Taormina eremita alle
pendici dell’Etna, poi nei pressi di Costantinopoli ,successivamente a Patrasso
e si addormentò a Corinto verso l’anno 820
Una
venerata tradizione narra che Luca, lasciata l’Etna, abbia fondato anche in Grecia un monastero
Anche la Diocesi Ortodossa Romena in Italia nel suo sinassario online ricorda il nostro Santo
Nessun commento:
Posta un commento