domenica 18 settembre 2016

19 settembre Santi Nicandro, Demetrio, Gregorio, Pietro ed Elisabetta, a Messina


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Santi Nicandro, Demetrio, Gregorio, Pietro ed Elisabetta, a Messina


Di San Nicandro e dei suoi compagni, purtroppo, non si hanno molte notizie. Presumibilmente, questo gruppo di Santi è di origine calabrese. Di San Nicandro si sa che era figlio di una famiglia benestante, la quale lo voleva sposo, ma, il giovane predestinato alla vita ascetica non ne volle sapere di sposarsi e per tal motivo scappò di casa. Quindi fu ordinato monaco dal Vescovo locale, apprezzato per la sua fede, si recò presso i monti Peloritani a Nord di Messina e non come taluni affermano a Sud della città dello Stretto. Qui i Santi si ritirarono in una grotta e praticarono diversi tipi di ascesi spirituali: eremitica, anacoretica o semi anacoretica di tipo lauriota. Probabilmente il loro insediamento rupestre è da far risalire poco prima della dominazione araba della Sicilia. I Santi furono ritrovati morti dopo molto tempo nella grotta, che gli stessi adeguarono a chiesa rupestre, da un contadino ed immediatamente la loro venerazione, nel fattempo dimenticata, rinacque a causa dei molteplici miracoli di cui i messinesi beneficiarono. Per tal motivo le loro reliquie furono portate in un monastero costruito nel XII secolo nelle vicinanze e che venne dedicato a loro. Ma, probabilmente, la conquista degli arabi prima e, dopo, con i normanni, la successiva forzosa conversione del clero locale e dei fedeli alla tradizione latina, fecero cadere nuovamente nell'oblìo la venerazione di questi Santi. Vi fu una nuova rinascita della loro venerazione e ciò a seguito dell'apparizione che lo stesso San Nicandro fece in sogno ad un cocchiere di una nobile famiglia messinese prorpietario del terreno nelle vicinanze del medesimo monastero, la suddetta apparizione unitamente ai nuovi miracoli fatti dai Santi, grazie, anche, alla rinascita della venerazione popolare, fecero sì che le loro reliquie venissero traslate nel 1611 nella nuova sede del monastero ortodosso dell'Archimandritato del Santissimo Salvatore di Messina. Purtroppo, oggi, il clero cattolico e, naturalmente, i fedeli non sanno nulla dell'esistenza di questi Santi, le reliquie probabilmente sono state perse e rimane uno sbiaditissimo ricordo di San Nicandro, grazie ad un rione della zona Nord di Messina, che porta il suon nome,oltretutto modificato in "Licandro" di cui nessuno degli abitanti conosce la storia di colui che portava questo nome.
Per le preghiere dei Santi Nicandro, Demetrio, Gregorio, Pietro ed Elisabetta. Signore Gesù Cristo, Dio nostro, abbi misericordia di noi. Amìn!




mercoledì 14 settembre 2016

Domani 15 settembre Saint MAMILLIAN (MAXIMILIEN) , évêque de Palerme en Sicile, exilé en Toscane par les Vandales (460)


MYSTAGOGY


 
 
Domani 15 settembre  Saint MAMILLIAN (MAXIMILIEN) , évêque de Palerme en Sicile, exilé en Toscane par les Vandales (460)
 
Il  nostro Padre tra i Santi viene così venerato tre volte...il 15 Giugno a Palermo  giorno della ricognizione delle reliquie sante ,il 15 settembre (come dal sinassario francese di tradizione slava che io consulto) in quanto dies natalis..ed  anche il  12 Marzo. Abbiamo da tempo-proprio su specifica indicazione agiografica del nostro fratello   Ugo Russo- di celebrare San Mamiliano proprio il 15 settembre  
 
Pertanto  raccomando  a tutti noi di chiedere la misericordia di Dio tre volte santo per il tramite dell'intercessione di San Mamiliano
 
 
Il fratello Ugo Russo mi ha proposto  -per un'icona del nostro Santo Patrono -il modello dell Icona di San Cedda, vescovo di Londra, celebrato al 7 Gennaio ( secondo il Calendario Gregoriano o al 20 secondo il Giuliano )   E ciò per due ordini di motivi:

- raffigura il Santo con le vesti ed il Pallio episcopale, vestito di rosso ( ricorda il martirio, anche se     si deve intendere come testimonianza al Cristo e non come martyrium sanguinis )
- porta nella destra l 'Evangelo della vita, poichè è stato l  'Evangelizzatore della Chiesa Palermitana    e dell ' intera Regione Toscana.     
  
 
 
 
Mamiliano ( o Massimiliano) di nazionalità incerta, molto
probabilmente palermitano, visse nel secolo V ( dal 440 al 480); la
cronotassi dei Vescovi di Palermo vuole che sia stato l'8° ( 455-
479 ).Durante la persecuzione Vandalica (verso l'anno 450 ) in
seguito ad una persecuzione religiosa per opera degli Ariani ( o di
qualche vescovo ariano ) fu mandato in esilio in Africa, forse a
Cartagine.Di là riscattato, o dalla pietà dei fedeli o da qualche
vescovo africano ( S. Paolino da Nola ? ), si ritirò in Sardegna e
poi in una delle Isole dell'Arcipelago Toscano, ove visse una vita
eremitica e dove pare abbia fondato parecchi monasteri, anche per
monache eremite tra le quali si ricordano Ninfa e forse anche Oliva (
Cala d'Oliva all'Asinara n.d.A ).
Morì nell'Isola di Monte Giove ( detta poi Montecristo ),in un famoso
Monastero o Abbazia. Ebbe parecchi Compagni di esilio che vissero con
Lui la vita eremitica, tra cui la tradizione ricorda: Senzio,
presbitero, Eustochio, Procolo, Golbodeo, a cui nella schiavitù
africana si aggiunsero: Lustro, Vindemio, Teodosio, Aurelio, Rustico,
detti tutti Monaci .
Il Martirologio romano cattolico  dei Basiliani d'Italia e la Bibliotheca Sanctorum li
vogliono dell'Ordine di San Basilio.
E' stato uno dei primi evangelizzatori della Toscana ed ancora oggi
il suo culto è diffuso tra i marinai dell'Arcipelago Toscano,
specialmente all'Elba ed al Giglio, ove è festeggiato al 15
settembre.

Nella Diocesi  romano cattolica di Palermo è celebrato al 16 giugno, data della 1^
Invenzione delle Reliquie a Sovana ( per un errore del Mongitore).

Dal 1976 è il Patrono Secondario dell'Arcidiocesi di Palermo, dopo
essere stato celebrato come Patrono Principale dal 1625 circa.
 
E'-sempre in ambito romanop cattolico-  il Patrono Principale di:
- SOVANA ( GR ) Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello
- ISOLA DEL GIGLIO ( GR ) Diocesi di Pitigliano - Sovana - Orbetello
- della Diocesi di: PITIGLIANO-SOVANA-ORBETELLO ( GR )
- della Parrocchia di: S. Gaetano all'Elba ( LI )Diocesi di Massa
Marittima- Piombino
- SAN MAMILIANO ( TR ) Diocesi di Terni-Narni-Amelia
Patrono Secondario della Città e Arcidiocesi di: PALERMO
( dal 1976; fino al 1975 Patrono Principale )
Patrono dei : MARINAI DELL'ARCIPELAGO TOSCANO
- Con il nome di Emiliano è
Patrono Principale diBOSA ( NU )- Diocesi di Alghero-Bosa
" BORGONUOVO DI CORTONA ( AR )Dioc.di Arezzo-Cortona-
Sansepolcro
- Con il nome di Gemiliano è
Patrono Principale di SAMASSI ( CA )Diocesi di Cagliari
" SESTU ( CA ) Diocesi di Cagliari
" TORTOLI'- ARBATAX ( OR )
Diocesi d' Ogliastra
" VILLANOVA TRUSCHEDU ( OR )Diocesi di Oristano


Invochiamo il Santo con le parole della Divina Liturgia: Santo
Vescovo Mamiliano, intercedi presso Dio per noi.

sabato 3 settembre 2016

Santa Rosalia eremita della grotta della Quisquina in provincia di Agrigento e poi(forse) eremita sul monte pellegrino nel territorio di Palermo






Una tradizione, di norma presso le Chiese Slave ma non solo
vuole che nel giorno di Pentecoste, prima che cominci la liturgia,vengano distribuiti dei mazzetti di fiori ai fedeli, presso i rumeni (se non ricordo male) al posto dei fiori si usano delle felci.
Proprio presso i Rumeni si è conservata, inoltre, l'antica
denominazione di "Rosaliae". Secondo il prof. B. Rocco questa tradizione era ancora presente in Magna Grecia prima della latinizzazione dei Franchi, soprattutto in Sicilia, donde deriverebbe anche il nome della attuale Patrona della Diocesi Cattolica di  Palermo e civicamente della città , Rosalia (che è santa Italo-Greca a prescindere poi da ogni altra valutazione  Secondo il Rocco il nome Rosalia indicava proprio il mazzetto dei fiori, e questo era forse collegato alla memoria dei defunti nello psicosabato di Pentecoste.)  Quella delle "Rosaliae"era, presso i Romani, una festività in ricordo dei defunti già in età pagana, che   è stata assorbita ed inverata dalla liturgia
Cristiana all'interno del ciclo di Pentecoste.