martedì 26 settembre 2017

27 Settembre Sikelia Santo Eusebio di nazionalità greca e medico di professione,papa e patriarca di Roma (e morto in Sicilia verso il 310)

 
 
 
Santo Eusebio di nazionalità greca e medico di professione,papa e patriarca di Roma (e morto in Sicilia verso il 310)
La storia del suo pontificato a Roma è  narrata dall’epitaffio di Papa Damaso I per la sua tomba 
 «DAMASO VESCOVO FECE – Eraclio non volle che i Lapsi facessero penitenza dei loro peccati. Eusebio insegnò ai miseri a piangere le loro colpe. Si dividono in parte i fedeli col crescere della passione. Ribellioni, uccisioni, guerre, discordia, liti. D'improvviso son tutti e due espulsi dal ferocissimo tiranno [Massenzio], sebbene il papa serbasse interi i vincoli della pace. Lieto soffrì l'esilio per giudizio del Signore, e sui lidi di Sicilia lasciò il mondo e la vita. AD EUSEBIO VESCOVO E MARTIRE»

Il suo corpo fu riportato in seguito a Roma, probabilmente il 26 settembre del 311  (secondo il Depositio Episcoporum contenuto nella "Cronografia" del  354), e deposto in un cubicolo nelle Catacombe di Callisto, vicino al sepolcro di Papa Caio .Il suo corpo oggi probabilmente si trova nella Basilica di San Sebastiano fuori le mura,mentre forse alcune reliquie nella Chiesa di San Lorenzo in Panisperna

venerdì 22 settembre 2017

23 settembre Santi di Sikelia

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Andrea, Giovanni, Pietro e Antonio, secondo il Menologio greco, predicavano il Vangelo nella loro città di Siracusa, per tal motivo furono arrestati dai Saraceni e deportati in Africa, dove, torturati barbaramente, furono uccisi il 25 Settembre dell'884.

Il Baronio inserì nel Martirologio Romano questi martiri, sulla fede di antichi manoscritti che, pur non essendo indicati, sono da identificarsi con la passio reperibile nei sinassari greci al 23 settembre. Il 21 marzo 878, regnando in Oriente Basilio I (867-86), Abrachen Agareno, espugnata Siracusa, deportò in Africa i suoi abitanti e tra essi Andrea, Giovanni e i suoi figli Pietro e Antonio, ancora in tenera età. Educati nella cultura agarena, gli adolescenti, superando in intelligenza molti coetanei, ottennero a corte vari uffici; ma, poiché non rinunziavano alla fede cristiana, Abrachen li fece martirizzare, ordinando che fossero flagellati. Antonio ricevette più di trecento colpi e, persistendo nella fede, fu legato su un asino e portato in giro per la città e poi trucidato. Pietro, svestito e battuto sulle spalle e sul ventre, fu gettato in carcere dove i carnefici prima gli spezzarono braccia e gambe e quindi lo percossero a morte. Venne poi la volta di Giovanni che fu sgozzato con una spada sui corpi dei figli. I martiri, posti su un rogo, furono infine cremati. Andrea, invece, rimasto per molti anni in carcere, in età avanzata, già sfinito dai patimenti, fu trafitto nel petto da una lancia e poi decapitato. 



https://oca.org/saints/lives/2016/09/23/102707-martyr-andrew-of-syracuse-martyred-in-africa

lunedì 18 settembre 2017

19 Settembre Santi di Sikelia primo millennio



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Santi Nicandro, Demetrio, Gregorio, Pietro ed Elisabetta,  a Messina (memoria il 19 settembre)


Di San Nicandro e dei suoi compagni, purtroppo, non si hanno molte notizie. Presumibilmente, questo gruppo di Santi è di origine calabrese. Di San Nicandro si sa che era figlio di una famiglia benestante, la quale lo voleva sposo, ma, il giovane predestinato alla vita ascetica non ne volle sapere di sposarsi e per tal motivo scappò di casa. Quindi fu ordinato monaco dal Vescovo locale, apprezzato per la sua fede, si recò presso i monti Peloritani a Nord di Messina e non come taluni affermano a Sud della città dello Stretto. Qui i Santi si ritirarono in una grotta e praticarono diversi tipi di ascesi spirituali: eremitica, anacoretica o semi anacoretica di tipo lauriota. Probabilmente il loro insediamento rupestre è da far risalire poco prima della dominazione araba della Sicilia. I Santi furono ritrovati morti dopo molto tempo nella grotta, che gli stessi adeguarono a chiesa rupestre, da un contadino ed immediatamente la loro venerazione, nel fattempo dimenticata, rinacque a causa dei molteplici miracoli di cui i messinesi beneficiarono. Per tal motivo le loro reliquie furono portate in un monastero costruito nel XII secolo nelle vicinanze e che venne dedicato a loro. Ma, probabilmente, la conquista degli arabi prima e, dopo, con i normanni, la successiva forzosa conversione del clero locale e dei fedeli alla tradizione latina, fecero cadere nuovamente nell'oblìo la venerazione di questi Santi. Vi fu una nuova rinascita della loro venerazione e ciò a seguito dell'apparizione che lo stesso San Nicandro fece in sogno ad un cocchiere di una nobile famiglia messinese prorpietario del terreno nelle vicinanze del medesimo monastero, la suddetta apparizione unitamente ai nuovi miracoli fatti dai Santi, grazie, anche, alla rinascita della venerazione popolare, fecero sì che le loro reliquie venissero traslate nel 1611 nella nuova sede del monastero ortodosso dell'Archimandritato del Santissimo Salvatore di Messina.

le reliquie probabilmente sono state perse e rimane uno sbiaditissimo ricordo di San Nicandro, grazie ad un rione della zona Nord di Messina, che porta il suon nome,oltretutto modificato in "Licandro" di cui nessuno degli abitanti conosce la storia di colui che portava questo nome.

Per le preghiere dei Santi Nicandro, Demetrio, Gregorio, Pietro ed Elisabetta. Signore Gesù Cristo, Dio nostro, abbi misericordia di noi. Amìn!

lunedì 11 settembre 2017

Santi di Sikelia per il 12 settembre



Santo Serapione vescovo di Catania in Sicilia martire verso il 304
E’ considerato il terzo vescovo della Diocesi, dopo San Severo e prima di San Severino.Subì il martirio in Catania un mese dopo il diacono Santo Euplo , il 12 settembre del 304 insieme ad altri 13 cristiani catanesi tra cui San Magno e San Secondino

sabato 9 settembre 2017

martedì 5 settembre 2017

Santi di Sikelia primo millennio per il 6 settembre


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saints pour le 6 septembre du calendrier ecclésiastique
 Saint FAUSTE, abbé du monastère Sainte-Lucie de Syracuse en Sicile (vers 607).

Memoria del nostro venerando padre Fausto, igumeno del Monastero di Santa Lucia in Siracusa

 

Archimandrita Antonio Scordino






 Nello stesso giorno, il nostro venerando padre Fausto, igumeno del Monastero di Santa Lucia in Siracusa, all’inizio del settimo secolo.
 Precedette S. Zosimo nell'egumenato di detto monastero. Dice l'agiografo di S. Zosimo :" Santo, ricco di virtù, di cui Zosimo studiava di imitare la vita e i costumi".

lunedì 4 settembre 2017

4 settembre Santa Rosalia eremita alla Quisquina nel territorio di Agrigento e poi sul Pellegrino a Palermo



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Santi Oliva, Elia, Venera e Rosalia | Museo Diocesano di Palermo

Santa Rosalia eremita della grotta della Quisquina in provincia di Agrigento e poi  eremita sul monte pellegrino nel territorio di Palermo 

 http://www.quisquina.com/page.php?9



Una tradizione, di norma presso le Chiese Slave,vuole che nel giorno di Pentecoste, prima che cominci la liturgia,vengano distribuiti dei mazzetti di fiori ai fedeli, presso i rumeni (se non ricordo male) al posto dei fiori si usano delle felci.


Proprio presso i Romeni si è conservata, inoltre, l'antica denominazione di "Rosaliae". Secondo il prof. B. Rocco questa tradizione era ancora presente in Magna Grecia prima della latinizzazione dei Franchi, soprattutto in Sicilia, donde deriverebbe anche il nome della attuale Patrona di Palermo, Rosalia (che è santa Italo-Greca Secondo il Rocco il nome Rosalia indicava proprio il
mazzetto dei fiori, e questo era forse collegato alla memoria dei defunti nello psicosabato di Pentecoste. 


Quella delle "Rosaliae"era, presso i Romani, una festività in ricordo dei defunti già in età pagana, che in qualche modo è stata assorbita dalla liturgia  Cristiana all'interno del ciclo di Pentecoste.


 
Giovanni Travagliato Mauro Sebastianelli 

Il Restauro della tavola antiquissima di Santa Rosalia del Museo Diocesano di Palermo
http://www.academia.edu/3726222/Ex_tabula_omnium_antiquissima_Alle_radici_dell_iconografia_moderna_di_Santa_Rosalia

Iconografia delle Sante Agata, Cristina, Ninfa e Oliva nelle chiese di Palermo dal XII al XX secolo
http://www.academia.edu/6548824/Sante_e_Patrone._Iconografia_delle_Sante_Agata_Ninfa_Cristina_e_Oliva_nelle_chiese_di_Palermo_dal_XII_al_XX_secolo