Santa Rosalia eremita della grotta della Quisquina in provincia di Agrigento e poi eremita sul monte pellegrino nel territorio di Palermo
http://www.quisquina.com/page.php?9
Una tradizione, di norma presso le Chiese Slave,vuole che nel giorno di Pentecoste, prima che cominci la liturgia,vengano distribuiti dei mazzetti di fiori ai fedeli, presso i rumeni (se non ricordo male) al posto dei fiori si usano delle felci.
Proprio presso i Romeni si è conservata, inoltre, l'antica denominazione di "Rosaliae". Secondo il prof. B. Rocco questa tradizione era ancora presente in Magna Grecia prima della latinizzazione dei Franchi, soprattutto in Sicilia, donde deriverebbe anche il nome della attuale Patrona di Palermo, Rosalia (che è santa Italo-Greca Secondo il Rocco il nome Rosalia indicava proprio il
mazzetto dei fiori, e questo era forse collegato alla memoria dei defunti nello psicosabato di Pentecoste.
Quella delle "Rosaliae"era, presso i Romani, una festività in ricordo dei defunti già in età pagana, che in qualche modo è stata assorbita dalla liturgia Cristiana all'interno del ciclo di Pentecoste.
Giovanni Travagliato Mauro Sebastianelli
Il Restauro della tavola antiquissima di Santa Rosalia del Museo Diocesano di Palermo
http://www.academia.edu/3726222/Ex_tabula_omnium_antiquissima_Alle_radici_dell_iconografia_moderna_di_Santa_Rosalia
Iconografia delle Sante Agata, Cristina, Ninfa e Oliva nelle chiese di Palermo dal XII al XX secolo
http://www.academia.edu/6548824/Sante_e_Patrone._Iconografia_delle_Sante_Agata_Ninfa_Cristina_e_Oliva_nelle_chiese_di_Palermo_dal_XII_al_XX_secolo
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