Saint NEOPHYTE, évêque de Lentini en Sicile (IIIème siècle).
(San Neofito Vescovo di Lentini in Sicilia lungo il III secolo )
secondo la tradizione venerabile scritta dal monaco siculo-greco Basilio nel 964
tre fratelli ( Alfio,Filadelfio e Cirino)- nativi della cittadina di Vaste in provincia di Lecce- che al tempo dell’imperatore Licino e del suo consigliere Valeriano, dopo essersi convertiti al Cristianesimo, vengono denunciati, arrestati e torturati. Questi, insieme ad altri compagni, vengono spediti a Roma e consegnati a Valeriano il qual li rimanda in Sicilia a Taormina per essere giudicati dal prefetto Tertillo che solitamente dimorava a Lentini. Qui una nobildonna cristiana Tecla riesce a convincere Alessandro, braccio destro di Tertillo, a rilasciare i giovani. Ma lo stesso Alessandro, a questo punto cade in sospetto al tiranno e deve fuggire.
tre fratelli ( Alfio,Filadelfio e Cirino)- nativi della cittadina di Vaste in provincia di Lecce- che al tempo dell’imperatore Licino e del suo consigliere Valeriano, dopo essersi convertiti al Cristianesimo, vengono denunciati, arrestati e torturati. Questi, insieme ad altri compagni, vengono spediti a Roma e consegnati a Valeriano il qual li rimanda in Sicilia a Taormina per essere giudicati dal prefetto Tertillo che solitamente dimorava a Lentini. Qui una nobildonna cristiana Tecla riesce a convincere Alessandro, braccio destro di Tertillo, a rilasciare i giovani. Ma lo stesso Alessandro, a questo punto cade in sospetto al tiranno e deve fuggire.
Ed è in questa fuga che Alessandro incontra
Agatone , vescovo di Lipari, anch’esso in fuga dalla sua isoletta. A
questo proposito Basilio narra : “C’era nell’isola dei Liparitani un
Vescovo che si chiamava Agatone, uomo pio, timorato di Dio e abbastanza
erudito nelle Sacre Scritture. Ora siccome con violenza grandissima e
con enorme ferocia l’empio Diomede perseguitava colà i cristiani e ne
uccideva molti, costui cercò anche del Vescovo Agatone per dargli la
morte. Però Iddio il quale conosce ogni cosa prima che avvenga, dispose
anche questo fatto straordinario : il beato Agatone, vedendo quel che
avveniva in quest’isola e nelle altre isole vicine dove i ministri del
demonio uccisero tutti i Cristiani, consultatosi con i principali
cittadini, abbandonò il suo paese e con tre serventi s’imbarcò su un
vascello e navigò verso la Sicilia…”.
Agatone sbarca ai piedi del monte Téreo e si imbatte in un cristiano
che lo sistema in una spelonca sulle pendici del monte. Qui incontra
Alessandro che si era dato alla macchia, lo istruisce nella cose della
fede e lo battezza imponendogli il nuovo nome di Neofito. Più tardi gli
conferisce il presbiterato e lo propone vescovo di Lentini. Intanto i
tre giovani erano stati ripresi ed avevano subito il martirio. Gettati
in un pozzo i corpi erano stati recuperati da Tecla. Il tiranno Tertillo muore
punito personalmente dai tre fratelli discesi dal cielo. Così la
Chiesa ritrova la sua libertà e a Lentini la popolazione si converte
per opera di Agatone e procede nel suo cammino di fede sotto la guida
sapiente del giovane vescovo Neofito.
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