giovedì 31 agosto 2017

1 Settembre Santi di Sikelia San Neofito Vescovo di Lentini in Sicilia lungo il III secolo


https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/a2/Christ_Pantocrator_Deesis_mosaic_Hagia_Sophia.jpg

Saint NEOPHYTE, évêque de Lentini en Sicile (IIIème siècle).

(San Neofito Vescovo di Lentini in Sicilia  lungo il III secolo )


secondo la tradizione venerabile scritta dal monaco siculo-greco Basilio nel 964
tre fratelli ( Alfio,Filadelfio e Cirino)- nativi
della cittadina di Vaste in provincia di Lecce- che al tempo dell’imperatore Licino e del suo consigliere Valeriano, dopo essersi convertiti al Cristianesimo, vengono denunciati, arrestati e torturati. Questi, insieme ad altri compagni, vengono spediti a Roma e consegnati a Valeriano il qual li rimanda in Sicilia a Taormina per essere giudicati dal prefetto Tertillo che solitamente dimorava a Lentini. Qui una nobildonna cristiana Tecla riesce a convincere Alessandro, braccio destro di Tertillo, a rilasciare i giovani. Ma lo stesso Alessandro, a questo punto cade in sospetto al tiranno e deve fuggire. 

Ed è in questa fuga che Alessandro incontra Agatone , vescovo di Lipari, anch’esso in fuga dalla sua isoletta. A questo proposito Basilio narra : “C’era nell’isola dei Liparitani un Vescovo che si chiamava Agatone, uomo pio, timorato di Dio e abbastanza erudito nelle Sacre Scritture. Ora siccome con violenza grandissima e con enorme ferocia l’empio Diomede perseguitava  colà i cristiani e ne uccideva molti, costui cercò anche del Vescovo Agatone per dargli la morte. Però Iddio il quale conosce ogni cosa prima che avvenga, dispose anche questo fatto straordinario : il beato Agatone, vedendo quel che avveniva in quest’isola e nelle altre isole vicine dove i ministri del demonio uccisero tutti i Cristiani, consultatosi con i principali cittadini, abbandonò il suo paese e con tre serventi s’imbarcò su un vascello e navigò verso la Sicilia…”. 



Agatone sbarca ai piedi del monte Téreo e si imbatte in un cristiano che lo sistema in una spelonca sulle pendici del monte. Qui incontra Alessandro che si era dato alla macchia, lo istruisce nella cose della fede e lo battezza imponendogli il nuovo nome di Neofito. Più tardi gli conferisce il presbiterato e lo propone vescovo di Lentini. Intanto i tre giovani erano stati ripresi ed avevano subito il martirio. Gettati in un pozzo  i corpi erano stati recuperati da Tecla. Il tiranno Tertillo muore punito personalmente dai tre  fratelli discesi dal cielo. Così la Chiesa ritrova la sua  libertà e a Lentini la popolazione si converte per opera di Agatone e procede nel suo cammino di fede sotto la guida sapiente del giovane vescovo Neofito.
 



Nessun commento:

Posta un commento