Andrea, Giovanni, Pietro e Antonio, secondo il Menologio greco, predicavano il Vangelo nella loro città di Siracusa, per tal motivo furono arrestati dai Saraceni e deportati in Africa, dove, torturati barbaramente, furono uccisi il 25 Settembre dell'884.
Il
Baronio inserì nel Martirologio Romano questi martiri, sulla fede di antichi
manoscritti che, pur non essendo indicati, sono da identificarsi con la passio
reperibile nei sinassari greci al 23 settembre. Il 21 marzo 878, regnando in
Oriente Basilio I (867-86), Abrachen Agareno, espugnata Siracusa, deportò in
Africa i suoi abitanti e tra essi Andrea, Giovanni e i suoi figli Pietro e
Antonio, ancora in tenera età. Educati nella cultura agarena, gli adolescenti,
superando in intelligenza molti coetanei, ottennero a corte vari uffici; ma,
poiché non rinunziavano alla fede cristiana, Abrachen li fece martirizzare,
ordinando che fossero flagellati. Antonio ricevette più di trecento colpi e,
persistendo nella fede, fu legato su un asino e portato in giro per la città e poi
trucidato. Pietro, svestito e battuto sulle spalle e sul ventre, fu gettato in
carcere dove i carnefici prima gli spezzarono braccia e gambe e quindi lo
percossero a morte. Venne poi la volta di Giovanni che fu sgozzato con una
spada sui corpi dei figli. I martiri, posti su un rogo, furono infine cremati.
Andrea, invece, rimasto per molti anni in carcere, in età avanzata, già sfinito
dai patimenti, fu trafitto nel petto da una lancia e poi decapitato.
https://oca.org/saints/lives/2016/09/23/102707-martyr-andrew-of-syracuse-martyred-in-africa