domenica 4 giugno 2017

Sikelia primo millennio 5 giugno

Risultati immagini per icona di santo gregorio vescovo di lilibeo
Saint GREGOIRE, évêque, martyr en Sicile.(Santo Gregorio I Vescovo di Agrigento e in alcuni codici martire



La memoria riportata nel sinassario della ROCOR  si limita al nome.Potrebbe far riferimento alla sottoelencata biografia da

 http://www.santiebeati.it/dettaglio/91433

anche se non lo declara Martire 

Chiedo conferma al caro fratello Gabriele Cassata

Secondo il Gaetano - che ricava la notizia dalla Passione di S. Agrippina il cui corpo venne portato in Sicilia e sostò in Agrigento dove fu onorato da S. Gregorio I - questo Santo sarebbe vissuto attorno all'anno 262.
Della traslazione delle sue reliquie in Sicilia ci rimane un racconto pubblicato dal Gaetano nel primo volume delle sue "Vitae Sanctorum Siculorum" e poi riportato e annotato dai Bollandisti negli "Acta Sanctorum", vol. IV del mese di giugno.
Secondo questa narrazione, S. Gregorio, in Roma, avrebbe assistito e confortato S. Agrippina durante il martirio subìto sotto Valeriano e Gallieno; tornato in Agrigento, apprese che tre vergini: Bassa, sorella di S. Agrippina, Paola e Agatonica erano approdate alla spiaggia con il corpo della martire che intendevano deporre in Mineo.
Egli, con l'arcidiacono e alcuni chierici, vi accorse. Un grande profumo si era sparso dovunque nella zona. Celebrati i sacri misteri e comunicate le tre vergini, profetizzò loro che avrebbero seguito la santa nel martirio, cosa che avvenne tre mesi dopo.

il caro fratello Gabriele Cassata  ha poi,via internet,comunicato

" Del santo vescovo Gregorio
si sa solo che accolse le sante donne Bassa, Agatonica e Paola ed il monaco custode della chiesa di San Paolo di Ostia che recavano le reliquie di Agrippina. Da alcune parole dette dal vescovo alle reliquie della Santa , sembra che questi assistette al martirio di Agripina:" ora pro me filia et memento quod optimum tibi consiliul dedi cum în tormentis consisteres".


 


Santo Gregorio Vescovo di Lilibeo(oggi  Marsala in Sicilia )

Tratto da
http://www.santiebeati.it/dettaglio/90590

Nella Vita di s. Gregorio di Agrigento scritta da Leonzio abate di S. Saba in Roma, verso la fine del sec. VII, si legge che questo vescovo « fu carcerato in quello stesso luogo in cui era stato rinchiuso un s. Gregorio vescovo di Lilibeo, il quale ivi subì il martirio condannato al taglio della testa da Tircano tiranno » (Lanzoni, p. 643).
Questo martire vescovo di Lilibeo, antica diocesi della Sicilia, oggi Marsala, non è conosciuto da altre fonti, né può essere indicato il tempo in cui visse. La sua festa si celebra il 5 giugno.



Tratto da
https://it.wikipedia.org/wiki/Diocesi_di_Lilibeo
Lilibeo  è un'antica città della Sicilia , corrispondente all'odierna Marsala, nell'ovest dell'isola. Tra le testimonianze cristiane più importanti del sito è la vasta zona cimiteriale cristiana con catacombe e ipogei minori.
Secondo un'antica tradizione, non confermata storicamente, la diocesi esisteva già nella prima metà del II secolo e suo primo vescovo noto sarebbe sant'Eustachio. Nel Praedestinatus, opera composta da un anonimo autore nella Gallia meridionale verso la metà del V secolo, si racconta che Eracleone, discepolo dello gnostico  Valentino, iniziò a predicare in Sicilia, dove trovò la ferma opposizione dei vescovi Eustachio di Lilibeo e Teodoro di Palermo, che lo denunciarono a papa Alessandro I (105-115). Le cronotassi ricordano un altro santo martire, Gregorio, vissuto fra III e IV secolo, ma ricordato unicamente nella vita del santo vescovo Gregorio di Girgenti, vissuto fra VII  e VIII secolo.
Primo vescovo storicamente documentato è Pascasino, fatto prigioniero e deportato in Africa dai Vandali; ritornato in Sicilia scrisse una lettera nel 442/443 a papa Leone I. In questa viene ricordato un fatto avvenuto nella diocesi di Lilibeo nel 417, che dunque esisteva con certezza in quel periodo. A Pascasino lo stesso papa affidò una lettera per i vescovi siciliani nel 447. Infine lo stesso vescovo, che fu anche dotto matematico e astronomo, è ricordato nella storia del cristianesimo in quanto scelto da papa Leone Magno come suo legato al concilio di Calcedonia del 451, dove su richiesta dello stesso pontefice fissò in modo definitivo la data della Pasqua nella domenica immediatamente successiva al primo plenilunio di primavera.
In seguito non si conoscono più vescovi di Lilibeo fino al termine del VI secolo. Nell'epistolario di papa Gregorio Magno sono documentati due vescovi: Teodoro, menzionato in una lettera del 593 e che risulta essere già morto nel mese di febbraio 595; e Decio, che fu eletto e consacrato nel mese di settembre dello stesso anno e che è ancora documentato nelle lettere del 599. In una di queste si accenna al fatto che la patrizia Adeodata aveva fondato nella sua casa di Lilibeo un monastero femminile in onore dei santi Pietro, Lorenzo, Ermete, Pancrazio, Sebastiano e Agnese, tutti martiri romani.
La diocesi è ancora attestata nel VII e nell'VIII secolo. Il vescovo Elia prese parte al sinodo romano del 649  mentre Teofane fu tra i padri del concilio di Nicea del 787.
Già dai tempi di Gregorio Magno, la Sicilia faceva parte dell'impero bizantino; tuttavia, come emerge dalle lettere del pontefice, le diocesi siciliane non avevano un metropolita e dipendevano tutte da Roma. Solo dalla prima metà dell'VIII secolo, in seguito alle controversie sull'iconoclastia, la Sicilia fu sottratta dall'imperatore Leone III Isaurico alla giurisdizione di Roma e sottomessa al patriarcato di Costantinopoli (circa 732). Così fu anche per Lilibeo, che appare tra le suffraganee di Siracusa nella Notitia Episcopatuum redatta all'epoca dell'imperatore Leone VI e databile all'inizio del X secolo.[1] La situazione descritta da questa Notitia Episcopatuum è tuttavia puramente ideale; infatti a partire dall'827 l'isola venne conquistata dagli Arabi e delle sue diocesi non si hanno più notizie.
1.  ^ Heinrich Gelzer, Ungedruckte und ungenügend veröffentlichte Texte der Notitiae episcopatuum, in: Abhandlungen der philosophisch-historische classe der bayerische Akademie der Wissenschaften, 1901, p. 554, nº 269.






Nella Vita di San Gregorio di Agrigento  nell’opera di D. De Gregorio, Vita di san Gregorio agrigentino, Agrigento, 2000. Alla nota numero 13  a proposito di San Gregorio di Lilibeo l’autore declara
“Del tutto sconosciuto: a meno che non si tratti di quel vescovo Gregorio, fedele al dogma di Calcedonia, giunto in Sicilia con il diacono Demetrio e l’asceta Calogero; questi si ritirò (nascose?) nelle caverne del Monte Cronio presso Sciacca – AG, mentre i primi due subirono il martirio (dai Vandali?).”
Bibliografia
DIAC. SEBASTIANO MANGANO
I DIACONI DELLA SICILIA
NELL’EPISTOLARIO DI GREGORIO MAGNO
Catania, 2008

http://www.diocesi.catania.it/diaconato/sites/diocesi.catania.it.diaconato/files/DIACONI%20DI%20SICILIA%20NELL%27EPISTOLARIO%20DI%20Gregorio%20Magno.pdf

Abitati rupestri e città fortificate n
ella Sicilia occidentale dai Bizantini
ai NormannI

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